E se, per caso, non sono stati presi di mira da tali operazioni, allora dobbiamo capire

Se non sono sotto l’influenza di trappole sessuali e altre operazioni simili, allora sono persone la cui mente è stata irreversibilmente plasmata dal lavaggio del cervello ideologico condotto dal GHQ, che ancora oggi domina le università giapponesi.

1 aprile 2017

In Giappone, c’è chi, ad ogni occasione, grida alla “discriminazione” e arriva persino a recarsi alle Nazioni Unite per promuovere raccomandazioni assolutamente oltraggiose che etichettano il Giappone, un Paese che ha raggiunto i più alti standard mondiali di libertà e intellettualità, come uno Stato discriminatorio.

È ormai chiaro che tali raccomandazioni vengono ripetutamente emanate dai cosiddetti comitati per i diritti umani, che in realtà sono fortemente influenzati o controllati dalla Cina.

E coloro che lavorano attivamente per generare queste raccomandazioni sono:

— Cittadini di etnia coreana residenti in Giappone che sono di fatto agenti dei servizi segreti sudcoreani,

— Cittadini giapponesi, studiosi e intellettuali che simpatizzano con loro o collaborano con loro.

È giunto da tempo il momento di riconoscere la realtà: molti di questi simpatizzanti sono stati infatti oggetto di operazioni segrete, tra cui trappole sessuali.

E se, per caso, non sono stati oggetto di tali operazioni, allora dobbiamo capire che si tratta di individui la cui mente è stata plasmata all’interno di università ancora dominate dal lavaggio del cervello ideologico imposto dal GHQ dopo la guerra, individui che hanno assorbito visioni del mondo profondamente distorte e ormai non più correggibili.

Ciò che tutti i cittadini giapponesi devono imprimere nella loro coscienza è questo:

La maggior parte di questi individui sono professori universitari, giornalisti di testate come Asahi Shimbun, Mainichi Shimbun e Tokyo Shimbun, o scrittori freelance che collaborano con riviste settimanali e altre pubblicazioni.

(Continua.)

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