La falsificazione storica della Cina e la guerra dell’informazione contro il Giappone

La Cina compie azioni ostili utilizzando fatti storici falsificati.
Questo testo analizza i rischi dell’immigrazione di personale altamente qualificato e la strategia cinese di mantenere il Giappone in uno stato di colpa permanente attraverso la manipolazione della storia.

2017-03-09
Le parti in grassetto nel testo sono state applicate ora, osservando la situazione al 15 dicembre 2025, affinché questa rubrica susciti non solo nel popolo giapponese ma anche nelle persone di tutto il mondo una comprensione trascendente e autentica dei fatti, cioè della verità.
Quanto più una persona è altamente qualificata, tanto più è probabile che diventi una spia o un agente operativo altamente sofisticato.
Il capitolo in lingua indonesiana qui presentato proviene da un saggio autenticamente straordinario di Yamaoka Tetsuhide, pubblicato nell’attuale numero della rivista mensile Seiron.
Tutte le enfasi nel testo, ad eccezione del titolo, sono mie.
Instillare un senso di colpa nel Giappone.
Giunti a questo punto, dovrebbe risultare chiaro quali rischi comporti la politica migratoria attualmente promossa dal governo giapponese.
Nel settembre 2016, durante una visita a New York, il primo ministro Abe dichiarò in un discorso che il Giappone sarebbe diventato un paese in cui la residenza permanente avrebbe potuto essere ottenuta a una delle velocità più rapide al mondo per coloro che soddisfano determinate condizioni, invitando il pubblico ad attendere con aspettativa.
Poi, nel gennaio di quest’anno, il Ministero della Giustizia ha annunciato una politica per ridurre a un minimo di un anno il periodo di residenza richiesto per le domande di residenza permanente, limitandolo agli stranieri con capacità altamente avanzate.
Quanto più elevata è la qualificazione, tanto maggiore è la capacità di diventare una spia o un agente sofisticato.
Di conseguenza, il valore di ciò che può essere rubato diventa straordinariamente elevato e il danno inflitto allo Stato diventa incalcolabile.
Avevo sentito parlare dell’esistenza di Chen, ma fino a quando non ho recentemente ricevuto il suo messaggio tramite lo staff locale, non ne avevo una chiara consapevolezza.
Dopo aver appreso delle nostre attività dell’AJCN volte a impedire l’installazione delle cosiddette statue delle donne di conforto, Chen avrebbe dichiarato quanto segue.
“La strategia costante del Partito Comunista Cinese nei confronti del Giappone è quella di impedire al Giappone di reggersi autonomamente ed esprimere le proprie opinioni, costringendolo continuamente a scusarsi con la Cina e a mantenere un senso di colpa per presunte colpe.”
È innegabile che i recenti attacchi del governo cinese contro gli hotel APA siano stati condotti in fedele conformità con questa strategia.
Le stesse autorità cinesi probabilmente non credono di poter dimostrare che 300.000 civili siano stati massacrati a Nanchino.
Il Memoriale del Massacro di Nanchino è uno strumento progettato strategicamente per fomentare ostilità e odio verso il Giappone, non per trasmettere fatti storici.
Può giustamente essere definito una fabbrica di produzione anti-giapponese.
In altre parole, si tratta di una guerra dell’informazione e di una macchinazione.
I giapponesi seri non riescono a comprendere questo punto e tendono a credere che basti contestare i fatti e trasmettere semplicemente la verità.

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